In Italia gli acquisti di prodotti “bio” stanno esplodendo: per la fine del 2017 l’aumento su base annua sarà addirittura del 12%, e del 15,4% se si considerando solo la grande distribuzione. Questi dati portano l’Italia al 1° posto in Europa e al 2° nel mondo dietro gli Stati Uniti.
I dati sono stati raccolti da AssoBio, l’associazione che riunisce le aziende attive della trasformazione e nella distribuzione dei prodotti biologici e che ha riconfermato Roberto Zanoni, 64 anni, direttore generale di EcorNaturaSì, alla presidenza.
Quella che solo fino a qualche tempo fa era una nicchia di mercato sta diventando una abitudine di consumo per le famiglie italiane: quasi nove su dieci nel corso dell’ultimo anno dichiarano di aver acquistato almeno un prodotto biologico. Le aziende bio in Italia sono arrivate a quota 72 mila, con circa 300 mila occupati
Certo aiutano anche gli incentivi, per un settore che ha saputo costruirsi un riconoscimento, anche a livello istituzionale, e un marchio. L’Unione europea ha aggiornato la relativa normativa nel 2007, definendo la produzione biologica, l’unica attività produttiva a cui è riconosciuta una funzione sociale.
Da qui gli incentivi per gli imprenditori che decidono di convertire le proprie colture dal tradizionale al biologico, somme possono che arrivano anche a 900 euro l’ettaro per agrumi e viti, o a 1.200 per frutta e ortaggi.