Preparare un dopo-virus per la città
Attilio Visconti, il prefetto di Brescia pensa già al dopo-virus. Il prefettura sua volta contagiato dal virus ma guarito, comincia a dare segnali di speranza e a guardare al dopo virus per la città.
“Organizzarsi e organizzare per un’attività capillare, destinata al riavvio. E organizzeremo prevedendo una serie di gruppi di lavoro. Ho già dato indicazioni perché ci siano gruppi di lavoro con la Curia, con gli imprenditori, con gli addetti alla sicurezza pubblica. Verranno applicate nuove modalità, in chat, in estrema velocità. Siamo in sintonia con la Ministra con ministro ed è previsto un nostro report a lei il 27 aprile. Faremo iniziative e seguiremo le imprese nella loro riapertura. Non ci sono parti e controparti, siamo tutti da una parte sola, dall’altra c’è il Coronavirus” queste le parole di Attilio Visconti a riguardo.
Crisi grande a Brescia
Eppure anche a Brescia, una delle città più promettenti d’Italia dal punto di vista economico, la crisi del maledetto virus morde. L’allarme di Confesercenti e Confcommercio è che i consumi crolleranno. Un dubbio più che reale. La perdita di posti di lavoro porterà alla contrazione di consumi da parte delle famiglie. Le mancate misure espansive pensate per portare liquidità immediate alle famiglie non faranno che peggiorare la situazione.
A Brescia “Si parla molto degli effetti economici devastanti sul comparto industriale, poco del settore commercio e di quello turistico-alberghiero. Eppure abbiamo numeri drammatici: un negozio ed un bar su cinque rischiano di non arrivare a fine anno. Altro che fase due” commenta Alessio Merigo, direttore regionale di Confesercenti. Si stima che fino ad un negozio/bar su cinque possa non rialzare più i battenti: una situazione più grave della crisi del 2009 per Brescia.