La nomina di Zlatan Ibrahimovic a dirigente del Milan ha suscitato molte discussioni nell’ambiente calcistico. Questa nuova sfida per l’ex attaccante svedese è stata oggetto di analisi da parte di Fabio Capello, uno dei più grandi allenatori nella storia del calcio.
Capello ha iniziato la sua carriera come calciatore, ma ha anche esperienze nel ruolo di manager. Pertanto, è in grado di comprendere i diversi aspetti e le sfide che Ibrahimovic dovrà affrontare in questo nuovo ruolo. Secondo Capello, i percorsi di calciatore e manager sono molto differenti e non c’è una conseguenza automatica tra i due ruoli.
Mentre Ibrahimovic era solito prendere decisioni che favorivano il suo interesse personale come calciatore, ora dovrà imparare a lavorare in gruppo e a prendere decisioni che tengano conto di molteplici aspetti, tra cui bilanci e responsabilità manageriali. Capello sottolinea che solo il proprietario del club può dire “si fa così e basta” e che Ibrahimovic dovrà imparare a scendere a compromessi e ad adattarsi a questa nuova realtà.
Capello riconosce che Ibrahimovic è una figura di grande importanza per il Milan, sia come giocatore che come persona. La presenza di Ibrahimovic potrebbe sicuramente aiutare il tecnico Stefano Pioli a sentirsi meno solo e ad avere un punto di riferimento importante nel gruppo. Tuttavia, Capello si chiede se la presenza di una figura come Ibrahimovic potrebbe oscurare la leadership dell’allenatore nei confronti della squadra. Dopo l’addio di Paolo Maldini e Zvonimir Boban, la proprietà del Milan sembra credere che Pioli abbia bisogno di un “collaboratore”, ma Capello mette in discussione questa decisione e sostiene che un allenatore deve mantenere una credibilità totale verso i suoi giocatori.
Secondo Capello, Ibrahimovic dovrà fare un grande sforzo per imparare il suo nuovo ruolo. L’ex attaccante dovrà acquisire conoscenze di management, psicologia e altre competenze utili per svolgere il suo lavoro. Capello ricorda di aver avuto l’opportunità di frequentare corsi di formazione sul management grazie a Silvio Berlusconi, ex presidente del Milan, e ritiene che queste esperienze siano state fondamentali per la sua crescita professionale. Ibrahimovic dovrà quindi dedicarsi allo studio, capire il suo ruolo e imparare come incidere nel club in modo positivo.
In conclusione, la nomina di Ibrahimovic a dirigente del Milan è un’avventura nuova e affascinante per l’ex calciatore svedese. Capello riconosce che Ibrahimovic può essere un punto di riferimento importante per Pioli e per il gruppo, ma mette in guardia sul fatto che la figura di Ibrahimovic non debba oscurare la leadership dell’allenatore. Inoltre, Capello sottolinea che Ibrahimovic dovrà impegnarsi nello studio e nella comprensione del suo nuovo ruolo, acquisendo competenze che gli permettano di avere un impatto positivo nel club.