L’Ue vuole che l’Italia reintroduca l’Imu sulla prima casa per le fasce più abbienti. No secco del governo.
L’Imu prima casa, abolita dalla Legge di Stabilità 2016, potrebbe essere reintrodotta quanto meno per i redditi più alti. E’ questa la richiesta avanzata dall’Unione Europea all’Italia.
Attualmente sulla prima casa non si paga alcuna imposta di possesso, e questa esenzione riguarda chiunque, indipendentemente dal reddito dei proprietari e indipendentemente dal luogo in cui si trova l’immobile. Tuttavia se la richiesta avanzata dall’Ue dovesse trovare spazio nel panorama normativo italiano, di fatto l’imposta verrebbe reintrodotta.
Si tratterebbe però di un balzello destinato a riguardare i ceti più abbienti, sulla scia della riforma varata diversi anni fa dal governo Prodi che circoscrivette l’imposta sulla prima casa solo ed esclusivamente alle fasce più agiate della popolazione. Ma il governo italiano, per voce del vice ministro dell’Economia Enrico Morando, ha già messo le mani davanti: la proposta è stata definita “irricevibile” dal governo e anche dall’ex premier e attuale segretario del Pd Matteo Renzi, che nelle scorse ore ha detto molto chiaramente che “sulle imposte decidiamo da soli”.
Tra l’altro l’Europa non solo ci ha chiesto di reintrodurre (seppur parzialmente) l’Imu sulla prima casa, ma ha anche fatto pressioni affinché l’Italia sposti il carico fiscale dal lavoro ai consumi alleggerendo quindi il cuneo fiscale e aumentando l’Iva. Ma anche qui dal governo italiano è giunto un no categorico.