Dopo gli ultimi avvenimenti, soprattutto in Cina, l’atteggiamento degli investitori non solo nei confronti di Bitcoin ma delle criptovalute in genere sta peggiorando. Molti trader credono che il prezzo continuerà a crollare nel breve termine, ma si aspettano una stabilizzazione e successiva risalita nel lungo termine.
Il prezzo del bitcoin è sceso sotto i 9.000 dollari, bruciando circa 44 miliardi di valori di mercato. Solo l’Ethereum rimane stabile.
Come dicevamo, tutto questo è stato causato dal numero crescente di regolamenti e sanzioni contro gli investitori in valuta digitale, nonché le frodi e i problemi tecnici che riguardano alcuni alt-over. Più del 55% degli investitori ritiene che il prezzo continuerà a scendere arrivando addirittura sotto gli 8.000 dollari.
Tuttavia, l’ottimismo tra i trader è molto diffuso e riguarda in particolar modo il tasso di cambio futuro del Bitcoin, visto in crescita a fine maggio e con la conseguente possibilità che il prezzo della criptovaluta possa tornare sui 15.000 dollari.
Il bitcoin è oggetto di molte discussioni negli ultimi mesi dopo il rapido balzo del prezzo e del valore di mercato. Molti paesi e banche centrali hanno avviato colloqui per regolamentarne l’utilizzo, a causa dei timori di riciclaggio di denaro e di frodi. Oltre la già citata Cina, anche la Corea del Sud e la Russia hanno già adottato misure restrittive contro il Bitcoin, mentre l’UE e gli Stati Uniti stanno ancora valutando come regolarlo.